A FarmacistaPiù consegnati i premi allo Studio “Giacomo Leopardi”

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“[…] A vincere il premio per la tesi sull’aderenza alle terapie è invece Gilda Spremulli con la tesi “Aderenza nel paziente over 65 politrattato”; la tesi nata in seno al Progetto Farmacia di Comunità aveva lo scopo di valutare l’aderenza alla terapia farmacologica di pazienti politrattati di età superiore ai 65 anni nel trattamento a lungo termine, mediante l’uso di un test noto come “Scala Di Morisky” e di un questionario elaborato sulla base della letteratura scientifica al fine di valutare fattori protettivi e di rischio per la non aderenza. Il  progetto è stato svolto in nove differenti farmacie delle provincie di Torino e di Cuneo. Sono stati coinvolti 63 pazienti.
Nè è emerso che i pazienti che non credono nell’efficacia della terapia non sono pazienti aderenti. Il 42,85% dei pazienti aderenti alla terapia fanno uso di medicinali senza la prescrizione medica, di cui il 9,52% abusa di antibiotici, il 26,19% di antidolorifici e il 7,14% di antiinfiammatori; il 47,62% dei pazienti non aderenti alla terapia fanno uso di medicinali senza prescrizione medica, di cui il 14,29% abusa di antibiotici, il 23,81% di antidolorifici e il restante 9,52% di antiinfiammatori.
Gli effetti collaterali durante il corso della terapia possono spingere il paziente a non proseguire il trattamento. Il supporto di terzi aiuta il paziente ad aderire meglio alla terapia. Il numero di componenti del nucleo familiare non rappresenta un possibile fattore di rischio: i pazienti non aderenti ricevono meno aiuti ed hanno un grado di istruzione più basso rispetto a quelli aderenti. L’età non è un fattore predisponente. I pazienti mostrano una maggiore difficoltà nell’assunzione di medicinali che agiscono a livello dell’apparato cardiovascolare, seguiti da quelli che esplicano la propria azione nel sistema emopoietico, gastrointestinale, endocrino e nervoso.
La scarsa aderenza ai regimi terapeutici è comune e contribuisce a un sostanziale peggioramento della patologia con più elevati costi in termini di assistenza sanitaria. Interrogare i pazienti sulle modalità con cui assumono i medicinali è una strategia pratica per individuare la scarsa aderenza. Offrire un servizio di “aderenza alla terapia” potrebbe far risaltare ancor di più le competenze e la professionalità del farmacista ed esaltare il legame paziente-farmacia.

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